LA TRADIZIONE
Una tradizione lunga 200 anni
L’ampio territorio collinare del paese di Stigliano possiede caratteristiche pedoclimatiche molto favorevoli alla coltura dei grani duri antichi e di alta qualità. Disponendo di materia prima, il paese ha conosciuto molto presto l’arte molitoria e con questa quella della pastificazione, tanto da diventare nel corso del ‘900 l’attività economica trainante della sua economia.
1800
Già nel 1800 l’arte della pasta era praticata a Stigliano, ma la produzione avveniva ancora artigianalmente e il consumo era riservato ad una ristretta élite.
1874
Nasce il Pastificio Sarubbi
Agli inizi del Novecento a Stigliano si contavano in esercizio 4 molini e 3 pastifici. Tra questi ultimi, quello che ebbe più fortuna e la più lunga storia produttiva (1874-1972) fu il Pastificio Sarubbi, destinato a diventare, nel giro di qualche decennio, una delle eccellenze produttive dell’intera regione Basilicata
Fine ‘800
Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 si cominciano a diffondere i molini a vapore, i quali soppiantarono i precedenti molini ad acqua e i cosiddetti centimoli – molini rudimentali –; in concomitanza allo sviluppo dell’industria molitoria, si manifestò anche lo sviluppo della produzione della pasta: si abbandonò la lavorazione prettamente artigianale per approdare alla produzione industriale.
Il settore alimentare dei molini e dei pastifici si trasformò a tal punto da diventare l’unica attività industriale di quegli anni presente sul territorio.
“Chi vuol vivere a lungo e sempre sano mangi ogni giorno la pasta di Stigliano”
Inizio ‘900
Come testimonia in alcune rime scritte per diletto Giuseppe Diruggero, colto prete stiglianese:
“E a nuova York, pensate! All’altro mondo, trovai questa reclame in bella mostra, tanto che restai balordo e tondo; questa scritta stilata in lingua nostra: “Chi vuol vivere a lungo e sempre sano mangi ogni giorno la pasta di Stigliano”.
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Metà ‘900
La qualità della semola e della pasta dei maestri pastai Sarubbi era famosa non solo in Italia, ma addirittura all’estero. Negli anni ’60, infatti, la pasta venne esportata perfino in America.
1972
Dopo tanta gloria, nel 1972 il pastificio Sarubbi chiuse i battenti e a mantenere la tradizione rimasero le sole nonne, le quali, preparando ogni domenica la pasta a mano, continuarono a tramandare fino ad oggi quest’arte che tanto identifica la nostra terra.
Oggi
Fattincasa riprende il passato storico della nostra terra per continuare la tradizione pastaia